BEGIN:VCALENDAR
VERSION:2.0
PRODID:-//jEvents 2.0 for Joomla//EN
CALSCALE:GREGORIAN
METHOD:PUBLISH
BEGIN:VEVENT
UID:1e391284b580f41520109832f3b7a0d4
CATEGORIES:Archivio Eventi
SUMMARY:Se scambio cambio
LOCATION:Spazio San Giovanni, via Natta 36, Asti
DESCRIPTION;ENCODING=QUOTED-PRINTABLE:
SE SCAMBIO CAMBIO
Storie di immigrazione vissuta e di in
tegrazione possibile
Il 5 ottobre del 1996 veniva fondata AMEI, l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani< /a> che oggi riunisce e coordina oltre 200 musei ecclesiastici. Diffusi su tutto il territorio nazionale, ospi tati in luoghi e monumenti tra i più belli della nostra Penisola, custodisc ono straordinarie, ma ancora poco conosciute, collezioni di arte sacra, rac colte di arte contemporanea, beni archeologici e demoetnoantropologici.
In quanto ecclesiastici, questi musei si riconoscono in una specifica mission: come musei “locali”, con un forte radicamento t erritoriale, sono sedi di tutela attiva e valorizzazione del territorio; co me musei “accessibili”, focalizzano l’attenzione alle problematiche sociali e a pubblici speciali; come musei “del dialogo”, intendono costruire ponti tra culture e fedi differenti; come musei “laboratorio del contemporaneo”, sono aperti alla ricerca arti stica contemporanea.
P er celebrare l’importante anniversario dei vent’anni, AMEI ha ideato un pro gramma, fitto di iniziative, che prenderà avvio nel primo week-end di ottob re con la quarta edizione delle Giornate d ei Musei Ecclesiastici.
Sabato 1 e domenica 2 ottobre i musei soci accoglieranno gratuitamente (o con biglietto ridotto) i vi sitatori, proponendo ai propri pubblici mostre, visite guidate, conferenze, musica, teatro...
Per rendere ancora più interessante e stimolante la visita durante le tradizio nali giornate aperte, AMEI ha ideato l’iniziativa “Se scambio cambio”, invi tando i musei a riflettere sul concetto di “scambio”. Lo scambio indica ape rtura, capacità di confronto, produce cambiamento. In una società sempre pi ù chiusa nelle proprie paure, incapace di stabilire relazioni, il messaggio lanciato da AMEI va nella direzione opposta!
Domenica 2 ottobre alle ore 17 presso il Museo Dioc esano San Giovanni di Asti, che è socio AMEI ormai da molti anni, si terrà l’evento speciale “Storie di immigrazione vissuta e di integrazione possibile” che si ricollega al tema giubil are della Misericordia e all’esortazione, contenuta nel Messaggio per la 11 ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, alla cura responsabile non solo del creato ma anche della famiglia umana.
Saranno invitati profughi e immigrati di varia pr ovenienza, attualmente residenti nel territorio diocesano, per scambiar e tra loro e con il pubblico i racconti delle loro vite e le motivazio ni che li hanno spinti a intraprendere la via dell’emigrazione, in modo da sensibilizzare i presenti sull’umanità dei migranti che troppo spe sso la comunicazione dei mass-media riduce a semplici numeri da snocciolare durante i telegiornali.
Il pomeriggio sarà animato da canti di ispirazione africana eseguiti dal gruppo di voci bianche del Civico Istituto di Musica Giuseppe V erdi di Asti.
L’ev ento è collaterale alla mostra, aperta al pubblico sino al 20 novembr e, di artisti contemporanei astigiani che esporranno opere ispirate alla se tte opere di misericordia corporale. L’itinerario espositivo sarà arricchit o da un corpo di opere realizzate dal Laboratorio artistico del carcere di Quarto: una ventina di lavori racconteranno, partendo dalla rivisitazione d ella tela Le sette opere di Misericordia di Caravaggio, la rifless ione che i detenuti hanno elaborato su questo tema essenziale per il mondo cristiano e l’umanità tutta.
Per tutta la durata dell’evento l’ingresso al Museo Diocesano sarà c on offerta libera. Tutte le donazioni raccolte saranno devolute al Centro diurno per senza dimora di Asti gestito dalla Caritas Diocesana.
“Se scambio cambio” si rivolge a tutti quei visitatori che accetteranno di farsi coinv olgere in questa simbolica iniziativa di condivisione, con la quale AMEI vu ole ricordare che compito di un museo è saper cogliere i bisogni sociali e culturali della propria comunità, favorire la costruzione di una società pi ù coesa e responsabile, sostenere l’integrazione, il dialogo, la relazione.
Perché confrontarsi c
on l’altro significa crescere!